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Mistica.Blog - Pagine di mistica e spiritualità a cura di
Antonello Lotti
I fenomeni straordinari nei
mistici
Raffaello
Sanzio, Santa Caterina d'Alessandria, studio, Londra, National Gallery
«Andava
nell'orto di notte, quando le nevi erano ben grosse, correva per la neve e
ghiaccio e diceva: "Gesù mio, più pene, più croci".»
I
vari dizionari di spiritualità ne parlano: ad es., Nuovo
Dizionario di spiritualità, Edizioni San Paolo). Per una
rassegna vedi la
pagina
bibliografica.
Antonio Royo Marín, Teologia
della perfezione cristiana, Edizioni San Paolo, Torino 1987.
È
un classico della spiritualità apparso in Italia la prima volta nel
1960 (in Spagna nel 1954).
HERBERT THURSTON,
Fenomeni fisici del misticismo, Edizioni Paoline, Alba (Cuneo)
1956.
L'Autore, padre gesuita, aveva pubblicato
una serie di articoli su riviste inglesi dell'epoca. Poco prima di
morire aveva cominciato a rivederne alcuni per poterli raccogliere
in un unico volume senza vederlo realizzato. Egli cerca di essere
critico riguardo a certi fenomeni connessi con lo spiritismo e la
preternaturalità ed intende evitare soprattutto l'equivoco che
mentalità popolare potesse confondere alcuni fenomeni sic et
simpliciter con la santità.
Armando
De
Vincentiis, Estasi.
Stimmate e altri fenomeni mistici, Avverbi edizioni, Roma 1999.
L'Autore, psicologo, si interessa dei fenomeni mistici e degli stati
alterati di coscienza da un punto di vista esclusivamente scientifico.
Si tratta di un breve testo scientifico che attinge dalle storie e
dalle esperienze dei vari mistici santi e non, arrivando ad esaminare
i fenomeni fisici di alcuni contemporanei (Evolo, Bongiovanni). È
autore anche di Psicologia dei mistici cristiani, Scorpione
Editrice, Taranto 1998, ora disponibile soltanto presso l'Autore.
Rudolph M. Bell, La santa
anoressia. Digiuno e misticismo dal medioevo a oggi. Laterza,
Bari 1998.
L'Autore è uno storico di un'università americana. Nel
libro, godibilissimo e fonte di grande riflessione, racconta "le
impressionanti analogie tra la moderna anoressia nervosa e il percorso
alla santità di tante figure d'eccezione - da Chiara d'Assisi a
Caterina da Siena, da Francesca Romana a Veronica Giuliani - in un
affascinante racconto, ampiamente documentato" (IV di
copertina).
Paolo Arrigo
Orlandi, I
fenomeni fisici del misticismo, Gribaudi, Milano 1996.
L'Autore
tratta, riportando le storie personali di molti santi che sono stati
protagonisti di fenomeni straordinari, soltanto l'aspetto corporale di
determinati fenomeni, escludendo tutti quelli che Royo Marin
classifica secondo la volontà e l'intelletto.
Maria
Teresa La
Vecchia, Antropologia
paranormale. Fenomeni fisici e psichici straordinari, Pontificia
Università Gregoriana, Roma 2002.
ANNA
MARIA TURI, Stigmate e stigmatizzati, Edizioni
Mediterranee, Roma 1990
Paolo Maria
Marianeschi, La
stimmatizzazione somatica, Libreria Editrice vaticana, Città de
Vaticano 2000.
L'Autore è medico, chirurgo e dottore in Teologia
Dogmatica. Si occupa da anni del fenomeno delle stigmate ed il
presente lavoro costituisce un saggio organico sull'argomento,
mettendo in rapporto la scienza teologica con quella medica.
Vittorio
Marcozzi, Fenomeni
paranormali e doni mistici, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo
1990.
L'Autore, docente di antropologia all'università di
Padova, affronta, in un agile volume, il tema dei fenomeni
straordinari, mettendolo in relazione coi doni mistici. Si parla di
telepatia, psicocinesi, luminosità, xenoglossia ed altri fenomeni di
un certo "fascino".
U.
Occhialini, P.M. Marianeschi, F.M. Dermine, L. Borriello,
L'estasi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003.
Nel volume, l'estasi è oggetto di studio da parte di varie
discipline, essendo varia come manifestazioni.
Giandomenico
Mucci, Rivelazioni private e apparizioni, Elledici-La
Civiltà Cattolica, Torino-Roma, 2000.
Il volume raccoglie alcuni
articoli del gesuita G.Mucci apparsi sul quindicinale "La
Civiltà Cattolica" insieme ad un'antologia di brani tratti da
autori spirituali (Giovanni della Croce, Teresa d'Avila e altri). Si
svolge un esame critico (teologico) della questione delle rivelazioni
private (personali) e delle apparizioni, dando alcuni consigli per la
guida spirituale.
FR.EPHRAIM,
DR. MRDON-ROBINSON, L'amore folle di Dio. Dall'angoscia
alla santità, Editrice Ancora, Milano 1990.
Il volume,
ormai non più edito, mette in risalto come Dio possa attingere da
ogni condizione umana e da ogni sentimento per compiere la sua opera
di redenzione, passando per l'angoscia o per la malattia
mentale.
VITTORINO
ANDREOLI, Follia e santità, Marietti 1820,
Genova-Milano 2005.
L'Autore,
psichiatra, è conosciuto ai più pubblicando moltissimi libri in
larga diffusione. Il testo ripercorre, attraverso le testimonianze
scritte, alcuni profili biografici, dandone una valutazione di tipo
psicologico-psichiatrico: Gemma Galgani, Caterina da Siena, Bernardo
da Chiaravalle, Maria Goretti, Maria Bertilla Boscardin, Giuseppe
Moscati e Giovanni Calabria. Il libro nasce tra il 1994 e il 1999 dai
seminari tenuti dall'Autore presso il Dipartimento di Psichiatria di
Soave (Verona) e risente nella scrittura di tale percorso.
Precisazioni
sulla nozione di "esperienza mistica"
Sembra
che non sia facile ricercare e trovare una nozione di "esperienza
mistica" comune alle varie religioni. Ed è probabile che non si
possa pertanto parlare di universalità dell'esperienza mistica - o di una
mistica naturale -, comune a tutti le varie spiritualità e
religioni esistenti. Quando si parla di misticismo delle varie religioni
si ha sempre a che fare con esperienze diverse, del tutto polivalenti.
Pertanto, bisogna restringere il concetto di esperienza mistica ad un solo
ambito. Viene scelto, per dovizie di studi e particolari esperienze,
quello della mistica cristiana. In questo contesto, l'esperienza mistica
è un sapere (ma anche un non-sapere) che subisce un'iniziativa, una
presenza, un'azione (passività mistica). Teniamo conto che il sapere
tipico del cristiano è la fede e la sua vita correlata, fonte di vera
conoscenza delle verità rivelate e nascoste.
Tutto
il discorso intorno ai cosiddetti "fenomeni mistici
straordinari" (FMS) ha sempre destato un certo interesse, a volte
esclusivo, come se la mistica potesse restringersi al solo straordinario.
Considerando che la mistica è la via dell'unione con Dio, tutti sono
chiamati a tale esperienza e non è dato di sperimentare, nella maggior
parte dei casi, fenomeni che vanno al di là della normalità, al di là
dell'ordinario. Si vedrà inoltre, che occorre una notevole prudenza e
buon discernimento per definire i veri FMS che interessano il campo del
soprannaturale, ma anche del diabolico e dello psicopatologico. I vari FMS
si distinguono in:
Fenomeni
di ordine conoscitivo
Fenomeni
di ordine affettivo
Fenomeni
di ordine corporale
Ma
prima di affrontare in maniera sintetica i vari fenomeni, occorre
precisare alcune nozioni base che permettano di inquadrare in modo
corretto questi fenomeni.
Nozioni
preliminari per l'esame dei fenomeni straordinari
I
FMS possono essere attribuiti unicamente a:
una
causa soprannaturale: se il fenomeni procede da Dio;
una
causa preternaturale: se il fenomeno procede dal demonio;
una
causa naturale: se il fenomeno procede dall'immaginazione della
persona o da uno degli agenti che costituiscono il mondo fisico
esterno.
Si
esamineranno dunque di seguito, secondo una concezione classica, ma ancora
valida, e seguendo il manuale di Royo Marin, i concetti di Natura,
Naturale, Soprannaturale, Preternaturale, Grazia e Grazie gratis datae.
Concetto
di natura e naturale
Concetto
di natura: la parola natura
può assumere diversi significati:
senso
individuale: in quanto
significa o esprime l'essenza di una cosa concreta (ad es., la natura
di un animale o di un metallo);
senso
collettivo: in quanto
significa l'insieme di tutte le cose dell'universo, interdipendenti
secondo leggi determinate;
senso
dinamico: in quanto significa
l'essenza di una cosa come principio radicale delle operazioni e
passioni che per sé gli convengono.
Nel
primo e nel terzo senso, la parola natura può applicarsi analogicamente
alla natura divina e alle nature create.
Concetto
di naturale: si intende per
naturale tutto ciò che per qualsiasi essere gli conviene secondo la sua
natura. Secondo Tommaso e la concezione tomista del naturale, abbiamo
questi modi di convenienza:
Costitutive:
sono compresi tutti gli elementi che costituiscono la sua essenza (ad
es., il corpo e l'anima razionale nell'uomo);
Emanative:
le forze e le energie che emanano naturalmente dall'essenza (ad es.,
l'intelletto e la volontà nell'uomo);
Operative:
tutto ciò che la natura può produrre con le sue forze od operazioni
(ad es., gli atti di intendere o di amare negli esseri razionali);
Passive:
tutti i fenomeni che altri agenti naturali gli possono naturalmente
causare (ad es., il freddo o il caldo);
Exigitive:
tutto ciò che la natura esige per la sua perfezione naturale;
Meritorie:
il diritto al premio naturale proporzionato (si riferisce alle azioni
morali e libere nell'ordinate naturale o etico).
Concetto
di soprannaturale e preternaturale
Dai
principi stabiliti si deduce che il soprannaturale è in qualche modo ciò
che trascende il puramente naturale in qualunque sua accezione. Quindi:
per
la natura individuale sarà soprannaturale tutto quello che sta fuori
e sopra la sua essenza naturale;
per
la natura collettiva, tutto quello che sorpassa le leggi della
medesima natura;
dal
punto di vista dinamico, sarà soprannaturale tutto quello che sta
fuori e sopra le sue esigenze ed operazioni naturali.
Il
soprannaturale non significa qualche cosa che è "contro
natura", ma che trascende, ossia che sta sopra ciò che è naturale.
È contro natura ciò che va contro l'inclinazione di qualsiasi creatura
ed assume il connotato di violenza.
Fra
le divisioni del soprannaturale abbiamo:
Soprannaturale
assoluto: il
soprannaturale assoluto (simpliciter) è tutto ciò che eccede
la proporzione di tutta la natura creata o creabile, che supera le
capacità e le esigenze di qualsiasi creatura. Esso si divide in:
quoad
substantiam: è
quello dei misteri propriamente detti, della grazia e gloria, che
eccede le forze efficienti e le esigenze di qualsiasi natura
creata, ma non le forze conoscitive della natura razionale;
quoad
modum: è quello che
eccede le forze efficienti e le esigenze di qualsiasi natura
creata. È quello proprio e caratteristico dei miracoli che
possono essere classificati in questo modo:
Miracolo
quoad substantiam: la glorificazione del corpo o la
profezia;
Miracolo
quoad subiectum: la risurrezione non gloriosa o la
conoscenza dei segreti del cuore (cardiognosia);
Miracolo
quoad modum: guarigione istantanea di una malattia, il
dono delle lingue.
Soprannaturale
relativo: il
soprannaturale relativo (secundum quid) è quello che eccede
unicamente la proporzione di qualche natura creata, ma non quella di
ogni creatura. Per es., intendere o amare, che è naturale e specifico
per l'uomo, diventerebbe soprannaturale per un animale che manca delle
facoltà necessarie per compiere tali atti; quello che è puramente
naturale per l'angelo o il demonio, potrebbe essere soprannaturale per
l'uomo perché eccede le sue forze umane. Questo soprannaturale
relativo è anche detto preternaturale.
Il
preternaturale non è dunque altro che il soprannaturale
relativo, quello che sta fuori dell'ordine naturale ordinario e
normale, ma che non trascende in nessuna maniera l'ordine natura assoluto
(o simpliciter). Ad es., l'intendere per mezzo di semplice
intuizione e senza discorso che è naturale nell'angelo (natura intellettuale)
sarebbe preternaturale per l'uomo (natura razionale).
Concetto
di grazia e grazie "Gratis
datae"
La
fonte dei FMS è Dio in quanto autore dell'ordine soprannaturale. I
fenomeni mistici si svolgono o sul piano puramente intellettuale, o su
quello affettivo o sul piano organico o contemporaneamente su diversi
piani.
La
maggior parte dei fenomeni mistici straordinari si possono ricondurre alle
grazie gratis datae. Secondo l'uso biblico il termine grazia
significa il dono soprannaturale concesso da Dio alla natura razionale in
ordine al conseguimento della vita eterna. Si può suddividere
concettualmente la grazia in due:
la
grazia gratum faciens: è la grazia simpliciter,
abituale o santificante che ha lo scopo, secondo una definizione
classica, di stabilire l'amicizia soprannaturale fra Dio e l'uomo,
dandogli una partecipazione fisica e formale della natura di Dio.
Abbraccia tre aspetti diversi: la grazia santificante propriamente
detta, le virtù infuse e i doni dello Spirito Santo (Nota:
per questi concetti si veda la pagina dei
CONCETTI
FONDAMENTALI RELATIVI ALLA MISTICA, in queste pagine);
la
grazia gratis data: ha per oggetto immediato o diretto non la
santificazione di colui che la riceve, ma l'utilità spirituale del
prossimo. E si chiama così perché sta fuori non solamente della
potenza naturale, ma anche del merito soprannaturale della persona che
la riceve.
Secondo
una concezione classica, si devono tenere presenti i seguenti punti
fondamentali:
le
grazie gratis datae non fanno parte dell'organismo
soprannaturale della vita cristiana, formato dalla grazia abituale,
virtù infuse e doni dello Spirito;
sono
puri epifenomeni della vita della grazia che per sé possono
verificarsi anche senza di essa;
non
rientrano nell'ambito del merito;
non
costituiscono un abito, ossia una condizione costante come possono
essere la grazia santificante, le virtù e i doni, ma l'anima le
riceve in modo transitorio;
non
sono intrinsecamente soprannaturali (ossia quoad substantiam)
ma solo estrinsecamente (ossia quoad modum);
richiedono
necessariamente in ogni caso un intervento diretto e straordinario di
Dio, di tipo miracoloso.
Le
conseguenze di queste considerazioni sono:
tali
grazie non devono essere né desiderate né richieste a Dio; non sono
necessarie per la salvezza né per la santificazione, in quanto chi le
riceve le può ricevere anche in peccato mortale;
tali
grazie non sono ordinate al bene del soggetto cui sono concesse, ma al
profitto di altri e all'edificazione della Chiesa;
non
occorre che tutti i santi abbiano queste grazie, dal momento che sono
indipendenti dalla santità.
Fra
le varie grazie gratis datae elenchiamo le più importanti:
Sermo
sapientiae: è la capacità
dell'anima di comunicare agli altri per mezzo della parola un gusto
soprannaturale in modo da istruirli, deliziarli e commuoverli
profondamente; è la facoltà di spiegare la "sapienza"
della religione cristiana riguardo ai misteri della Trinità,
dell'Incarnazione o della redenzione.
Sermo
scientiae: è la facoltà di
esporre le cose che appartengono alle buone opere e al mondo dei
comportamenti.
Gratia
sanitatum: questa grazie
comprende e include i fatti miracolosi che hanno per oggetto la salute
del corpo; è la facoltà di guarire le malattie in un modo che supera
le forze della natura.
Operatio
virtutum: indica il dono dei
miracoli nell'ordine fisico, con cui sta in relazione la gratia
sanitatum. Abbraccia le derogazioni alle leggi della natura,
realizzate sull'uomo o sulle altre cose sensibili, sia per convincere
della realtà della dottrina, sia per manifestare il potere della
santità.
Prophetia:
è un fenomeno di conoscenza intellettuale soprannaturale ricevuto a
modo di passione o impressione passeggere, che ha per oggetto sia cose
divine che umane, sia spirituali che corporali e di cui si ha la
massima certezza che è stato rivelato da Dio.
Discretio
spirituum: è la facoltà di
distinguere lo spirito buono da quello cattivo, le ispirazioni di Dio
dagli inganni demoniaci, i veri dai falsi profeti, le mozioni della
grazia dai semplici movimenti della natura. Si deve considerare come
un completamento della profezia.
Genera
linguarum: detta anche "glossolalia",
consiste in una conoscenza infusa i lingue straniere senza alcuno
studio o esercizi previ.
Fenomeni di ordine
conoscitivo
Percezioni
soprannaturali di un oggetto naturalmente invisibile all'essere umano. Si
distinguono in: 1) visioni corporali (apparizioni); 2) visioni
immaginarie; 3) visioni intellettuali.
1.
VISIONI CORPORALI
Dette
anche apparizioni, sono quelle in cui il senso della vista percepisce una
realtà oggettiva (non necessariamente un corpo umano, ma anche una forma
esteriore sensibile o luminosa) naturalmente invisibile all'uomo. Si può
produrre in due maniere: o per la presenza vera di un corpo o per
un'azione immediata esercitata da un agente esterno sull'organo della
vista.
2.
VISIONI IMMAGINARIE
La
visione immaginaria è una rappresentazione sensibile interamente
circoscritta alla immaginazione e che si presenta in modo soprannaturale
allo spirito con una vivacità e chiarezza superiore alle stesse realtà
fisiche esteriori. Si può produrre in tre maniere: mediante la
rappresentazione delle immagini ricevute dai sensi; mediante la
combinazione soprannaturale di queste specie acquisite e conservate
nell'immaginazione; mediante nuove immagini infuse. Si tratta di una
visione più elevata di quella corporale; più estesa, in quanto può
rappresentare cose non solo presenti, ma passate o future; si verifica
durante il sonno o anche quando si è svegli. Le sue forme più frequenti
sono: rappresentativa (l'apparizione di un santo) e simbolica.
3.
VISIONI INTELLETTUALI
Si
tratta di una conoscenza soprannaturale che si produce mediante una
semplice visione dell'intelligenza senza impressione o immagine sensibile.
Si distingue dalla percezione naturale dell'intelligenza per alcune
caratteristiche: 1) per il suo oggetto, che sorpassa le forze naturali
dell'intelletto, essendo improvvisa, immediata e senza dimostrazione di
conoscere il lavorio e la lentezza del ragionamento; 2) per la sua durata,
permanendo per molti giorni, settimane o mesi; 3) per i suoi effetti che
l'accompagnano, ossia l'amore che muove l'anima, la pace inconfondibile,
il desiderio delle cose celesti, il disgusto di ciò che non è Dio. La
visione intellettuale mistica si produce indifferentemente durante il
sonno, la veglia o l'estasi. Due sono gli elementi: l'oggetto manifestato
e la luce che lo illumina. Spesso si tratta di un oggetto ineffabile,
visto che le anime non riescono poi a spiegarlo nel linguaggio umano, non
trovando formule equivalenti. Inoltre, altro elemento che la
contraddistingue, è la certezza assoluta, ossia una visione così chiara
su cui non si può dubitare.
Le
visioni sensitive e quelle immaginative possono avere origine
soprannaturale, ma, secondo l'esperienza e gli insegnamenti dei grandi
mistici, sono molto rare. Quasi sempre si tratterebbe di illusioni o
allucinazioni naturali o di inganni diabolici. Le illusioni e le
allucinazioni sono condizionate da particolari stati fisici e psichici tra
cui stanchezza, inedia, insonnia, facilità di immaginazione. Per quanto
attiene alle visioni intellettuali sembra più facile riconoscerne
l'autenticità, data la fermissima certezza che includono.
Caterina da Siena
Sono
formule che enunciano affermazioni o desideri e si riferiscono unicamente
al linguaggio articolato percepito mediante l'udito corporale. Si
distinguono in:
AURICOLARI:
sono quelle percepite per mezzo dell'udito. Si tratta di vibrazioni
acustiche formate nell'aria.
IMMAGINARIE:
sono quelle che si percepiscono chiaramente con l'immaginazione sia
durante il sonno che in stato di veglia. Possono procedere non solo da
Dio, ma anche dagli angeli buoni o cattivi. Quelle che provengono da
Dio lasciano nell'anima umiltà, fervore, spirito d'obbedienza a
differenza di quelle diaboliche che lasciano invece aridità,
inquietudine, insubordinazione, vanità.
INTELLETTUALI:
sono quelle udite direttamente nell'intelletto senza concorso di sensi
interni ed esterni. Giovanni della Croce distingue le locuzioni
intellettuali in tre specie: successive, formali e sostanziali.
Fanno
parte delle c.d. grazie gratis datae.
Sono
le manifestazioni soprannaturali di verità occulte o di segreti divini
fatte da Dio per il bene generale della Chiesa o per l'utilità
particolare dell'anima che le riceve. Si distinguono in:
PUBBLICHE:
rivolte a tutta la Chiesa;
PRIVATE:
rivolte ad una persona in particolare.
Ai
fini delle nostre pagine mistiche interessano soltanto le seconde. Il dono
della profezia è sempre esistito, ma occorre precisare che tutte le
rivelazioni di Dio successive a quelle fatte ai profeti e agli apostoli e
contenute nella S. Scrittura e nella Tradizione successiva, non entrano
nel c.d. deposito della fede. Ai fini di un loro discernimento, si
riassumono i principali criteri:
sono
false quelle rivelazioni che si oppongono al dogma o alla morale;
sono
sospette quelle rivelazioni contrarie alla dottrina comune dei teologi
e che vorrebbero decidere su quello che liberamente si discute;
non
deve essere respinta come falsa una rivelazione che abbia un dettaglio
o una parte effettivamente falsa, senza considerare il resto;
non
si deve considerare divina una rivelazione per il fatto che si compì
in parte o in tutto, perché potrebbe essere un effetto della
casualità;
si
devono respingere rivelazioni che abbiano per oggetto cose inutili,
curiose o sconvenienti, quelle che sono prolisse senza necessità o
sovraccariche di prove e di ragioni superflue;
il
temperamento e il carattere della persona soggetto di rivelazione deve
essere valutato insieme agli effetti che tale rivelazione produce
nell'anima.
Si
intende la conoscenza soprannaturale dei segreti del cuore comunicata da
Dio. Si tratta di una grazia concessa non solo per utilità del prossimo,
ma anche per il profitto di chi la riceve. Secondo quanto affermato da Vittorio
Marcozzi, che cita Olivier Leroy, le caratteristiche della
"scrutazione dei cuori" sarebbero:
l'immediatezza,
in quanto l'intuizione sorge in maniera improvvisa nella
coscienza;
l'isolamento,
in quanto l'intuitivo non può connettere la nozione ricevuta a
nessuno stato di coscienza anteriore;
la
passività, in quanto l'intuitivo non ha assolutamente il
sentimento di produrla con la sua volontà o il suo desiderio, ma
piuttosto la subisce;
la
certezza, in quanto la vista del fatto rivelato si impone con
l'evidenza di una realtà presente ed incontestabile;
la
particolarità, in quanto l'intuizione non si produce mai nei
confronti di tutte le coscienze;
l'intermittenza,
in quanto si tratta di un "potere" di cui l'intuitivo non
gode perennemente e costantemente.
Si
deve inoltre distinguere la scrutazione dei cuori dalla lettura del
pensiero tout court (telepatia), in quanto la prima riguarda
l'intimo della coscienza (e quindi un livello più profondo) e si
evidenzia solo in ambito religioso.
Royo
Marín
delinea alcune conclusioni:
La
conoscenza certa e infallibile dei segreti del cuore è completamente
soprannaturale e non può essere raggiunta dalla natura umana né dal
demonio;
la
conoscenza soprannaturale dei segreti del cuore appartiene
ordinariamente alla grazia gratis data "dicretio spirituum",
secondo la classificazione di san Paolo;
la
conoscenza congetturale delle disposizioni della nostra anima non
oltrepassa le forze naturali degli angeli (buoni o cattivi) né quelle
dell'uomo.
Letteralmente,
"conoscenza del sacro", si riferisce al potere o facoltà che
ebbero alcuni santi, soprattutto gli estatici, di riconoscere le cose
sante (i rosari, l'ostia consacrata, le reliquie, ecc.). Santa Caterina da
Siena riprese severamente un sacerdote che volle metterla alla prova
offrendole nella comunione un'ostia non consacrata.
La
vera ierognosi trascende le forze della natura e non si può spiegare in
modo naturale né preternaturale. Per quanto riguarda la c.d. ierognosi repulsiva
in alcuni casi di possessione diabolica, occorre precisare che, per quanto
spettacolare sia in casi di esorcismo, non è un segno infallibile, in
quanto molti ossessi non l'hanno.
Altri
fenomeni conoscitivi
Si
riferisce a tutti quei fenomeni che non rientrano in quelli precedenti. Ad
es., l'iniziazione ai primi elementi dell'insegnamento primario (Caterina
da Siena apprese istantaneamente a leggere e scrivere); la scienza infusa
universale (conoscenza di settori culturali o di Sacra Scrittura o
conoscenza della teologia senza apprendimento alcuno); abilità per
l'esercizio delle arti, ecc.
Fenomeni di ordine
affettivo
Secondo
alcuni teologi si tratta di un fenomeno interiore che rientra nel normale
sviluppo dei gradi di preghiera mistica e costituisce un
"normale" sviluppo della vita cristiana. Come fenomeno esterno,
in realtà, si parla di estasi come di uno stato alterato di coscienza, o
secondo una definizione più classica "di un sopore soave e
progressivo fino a giungere alla totale alienazione dei sensi".
L'estatico, sebbene non veda, non oda, non senta nulla, non è
addormentato, né morto. Il suo volto è radiante e come trasportato in un
altro mondo. Il termine "estasi" suggerisce una specie di uscita
e permanenza fuori di se stessi: l'anima esce (o prescinde) dai sensi
corporali per fissarsi immobile nell'oggetto soprannaturale che attrae e
assorbe le sue potenze.
Secondo
la psicologia, che parla di uno stato alterato di
coscienza, si può raggiungere l'estasi mediante forze destabilizzanti lo
stato ordinario di coscienza. Ad es., corse estenuanti, fame o sete,
privazione del sonno, stimoli sonori intensi, deprivazione sensoriale,
danza ininterrotta, iperstimolazione sensoriale, meditazione, ripetizione
ossessiva di parole o frasi. «I mistici», scrive A. De
Vincentiis, «erano spesso sottoposti all'azione delle forze
riportate» sopra. «Essi, infatti, per penitenza erano soliti privarsi di
cibo e sonno oppure rimanevano in uno stato di meditazione per ore,
ripetendo ossessivamente le stesse preghiere. Situazioni del genere,
sommate a una personalità problematica, alla fede religiosa, alle
astinenze sessuali, al contesto sociale e culturale, agiscono
sinergicamente, creando una modificazione della coscienza che si carica di
tematiche mistico-trascendentali. A nostro avviso, questa è la vera
essenza dell'esperienza estatica» (op.cit., pp.61-62).
Per
quanto attiene all'estasi, vale, secondo il mio parere, quello che
scriveva Meister Eckhart (Istruzioni spirituali, n.10):
«Si
deve, talvolta, per amore, abbandonare tale giubilo per qualcosa di
migliore, o, talvolta, per compiere una necessaria opera di amore
spirituale o materiale. Se anche fossi rapito in spirito come san Paolo
e sapessi che un malato aspetta da me un po' di minestra, riterrei
preferibile, per amore, uscire da tale rapimento e soccorrere
l'indigente in un amore più grande».
INCENDIO
D'AMORE
Si
tratta di un fenomeno, comprovato nella vita di alcuni santi, dovuto dalla
violenza dell'amore verso Dio che si manifesta, alle volte, all'esterno
sotto forma di fuoco che riscalda e brucia persino materialmente la carne
e le vesti vicino al cuore. Queste manifestazioni si producono in gradi
molto diversi:
semplice
calore interno: consiste in uno straordinario calore del cuore che
si dilata fino ad espandersi a tutto l'organismo (es. Brigida di
Svezia, Venceslao di Boemia);
ardori
intensi: un'esasperazione del primo grado fino al punto di
ricorrere a refrigeranti per calmarlo (es. Pietro d'Alcantara,
Caterina di Genova);
ustione
materiale: quando il fuoco dell'amore divino giunge a produrre
l'incandescenza e la bruciatura materiale, si realizza in tutta
pienezza il fenomeno che stiamo descrivendo. Questo si realizza anche
nella bruciatura dei propri indumenti. In alcuni casi si nota una
aumento del volume del muscolo cardiaco (es. Paolo della Croce, Filippo Neri).
Esiste
una stretta relazione fra amore e fuoco: come il fuoco consuma e trasforma
in sé tutto ciò che si trova nel suo raggio di azione, così l'amore
divino trasforma in Dio la creatura che a lui si sottomette (cfr. Pseudo
Dionigi, La gerarchia celeste).
Questo
calore straordinario non ha provocato nei mistici nessuna grave ustione,
nessuno stato febbrile e neppure un'anormale accelerazione sanguigna.
Fenomeni di ordine
corporale
Consistono
nella spontanea apparizione di piaghe sanguinolenti nel corpo della
persona che le sperimenta. Appaiono normalmente nelle mani, nei piedi e
nel costato sinistro e a volte sulla testa e sulle spalle. Queste piaghe
possono essere visibili o invisibili, permanenti o periodiche e
transitorie, simultanee e successive. la forma, la grandezza, l'ubicazione
o altre circostanze accidentali sono varie secondo i casi. Le stigmate
sono prodotte quasi sempre in soggetti estatici e frequentemente vengono
precedute o accompagnate da fortissimi tormenti fisici e morali. La loro
assenza, invero, deporrebbe per un'origine non soprannaturale. Il primo
stigmatizzato di cui si abbia notizia è Francesco d'Assisi,
che le ricevette a La Verna il 17 settembre 1224.
Fenomeno molto intenso e discusso, per la stessa teologia rimane comunque
al confine della valutazione di santità. Difatti, c'è una scarsità di
stigmatizzati fra i santi di tutti i tempi. In particolare, non si
riscontrano casi nei primi secoli del cristianesimo "quando
l'ardore della fede e l'aspirazione al martirio costituivano un fertile
campo per la produzione naturale di codesti fenomeni" (cfr. G.
Mucci,
articolo de La Civiltà Cattolica citato in A.De
Vincentiis, op.cit., p.53). Riprendendo ed ampliando
l'elenco degli stigmatizzati compilato dal dottor Imbert-Gourbeyre, Anna
Maria Turi, nel libro citato, riporta i seguenti casi, qui riepilogati
solo nel numero, per un totale di 397 persone:
Secolo
Numero
stigmatizzati
XIII
40
XIV
17
XV
38
XVI
81
XVII
108
XVIII
19
XIX
39
XX
55
Scrive
A.De Vincentiis a questo proposito: «Esiste oggi, tra i
sostenitori della sovrannaturalità delle stigmate e di tutte le
manifestazioni mistiche, un energico rifiuto della diagnosi di nevrosi
isterica, sostenendo la sua definitiva scomparsa dai manuali di
psichiatria. Un'affermazione del genere è assolutamente priva di
fondamento. Come afferma Nicola Lalli l'eliminazione del quadro isterico
riduce la possibilità di una maggiore comprensione e chiarezza
espositiva. Egli fa notare come la nevrosi isterica sia tra le sindromi
patologiche più studiate non solo tra la classe medica, ma anche in
ambienti non medici, assumendo spesso connotazioni errate e quasi sempre
legate alla sfera sessuale. Come ogni sindrome psicologica, anche il
quadro isterico muta con il tempo e oggi assistiamo a una maggiore
tendenza alle manifestazioni di tipo psicosomatico, con una riduzione di
quegli aspetti più teatrali propri della grande crisi isterica. Le
variazioni sintomatologiche sono fortemente influenzate dalla cultura e si
adeguano al contesto di appartenenza».
A
conclusione di un fenomeno così complesso, Paolo Maria Marianeschi,
nel libro citato, afferma: «Dal punto di vista scientifico positivo il
fenomeno non ha al momento una interpretazione etiopatogenetica ed alcuni
caratteri di esso, come la somatizzazione figurata o la neoproduzione di
tessuto cutaneo senza base anatomo-funzionale, probabilmente, non avranno
mai una spiegazione scientifica adeguata, in quanto contrari alle
elementari ed universali leggi di natura. In prospettiva mistica le
"ferite" spontanee della crocifissione di Cristo si presentano
come un epifenomeno di una condizione spirituale cristocentrica
caratterizzata in modo specifico dalla coscienza di partecipare alla
sofferenza redentiva cristiana nella forma particolare dello sperimentare,
in modo analogico, lo stato di "vittima per il peccato"
accettato dal Cristo per la salvezza di tutti gli uomini. (...) La
stimmatizzazione somatica autentica non è né segno di malattia, né di
eccezionali facoltà psicosomatiche o spirituali, bensì appare un segno
divino che supera le capacità naturali nella "sostanza stessa del
fatto"» (cfr. p.175ss.).
Consistono
nell'uscita in quantità apprezzabile di liquido sierico (sangue)
attraverso i pori della pelle, particolarmente di quelli della faccia, e
attraverso lacrime (mucosa delle palpebre). Sembra un fenomeno in qualche
modo naturale, riconnesso a ciò che viene chiamato "ematidrosi",
già noto ai tempi di Aristotele. Per quanto naturale, il fenomeno è
comunque inspiegabile da un punto di vista medico. Per quanto riguarda la
teologia, il fenomeno non oltrepassa le forze naturali diaboliche e
rientra nelle grazie gratis datae; infatti, non pare che le lacrime
e il sudore di sangue siano per sé santificanti per colui che li patisce
e, senza dubbio, non entrano nello sviluppo ordinario e normale della
grazia.
RINNOVAMENTO
O CAMBIAMENTO DI CUORE
Consiste
nell'estrazione fisica del cuore di carne e nella sostituzione con un
altro, che è alle volte quello di Cristo stesso. Si narra di Caterina da
Siena: "Si trovava un giorno nella cappella della Chiesa. Una luce
dal cielo a un tratto l'avvolse e nella luce apparve il Signore che teneva
fra le sue mani un cuore umano, vermiglio e splendente. Le si avvicinò
aprì il petto di lei dalla parte sinistra e introducendovi lo stesso
cuore che teneva fra le mani disse «Carissima figliola, come l'altro
giorno presi il tuo cuore, ecco ora ti dò il mio col quale sempre
vivrai»" (Raimondo da Capua, confessore e primo biografo di
Caterina). Altri casi sono quelli di Maria Maddalena de'
Pazzi, Caterina de' Ricci, Margherita M. Alacoque e Michele de Sanctis.
Da
un punto di vista teologico, Royo Marín dà questa spiegazione:
«Nostro Signore, sotto il simbolo mistico del cambiamento dei
cuori, concede, a chi riceve questa grazia, un duplice dono: dà alla
creatura disposizioni e sentimenti che riflettono le intime affezioni
della sua anima santissima, e dà ala corpo della creatura un cuore in
armonia con lo stato interiore, così come il suo S. Cuore era sempre
sintonizzato con gli impulsi della sua Anima. Si tratta di un cambiamento
mistico, non reale dei cuori.»
INEDIA
o DIGIUNO PROLUNGATO
Si
tratta di digiuno assoluto durante un tempo molto superiore alle forze
naturali di sopravvivenza della persona. Per poterne secondo una
prospettiva soprannaturale occorre che:
si
compia una severa indagine sull'individuo, sul fatto e sulla
durata;
si
possa escludere qualsiasi causa morbosa;
venga
appurata l'assenza dello stimolo della fame;
il
soggetto conservi intatte le proprie forze fisiche e morali,
continuando a compiere le attività quotidiane;
si
verifichi la santità della persona e la sua retta intenzione, per
escludere motivi umani o effetti non direttamente riferibili
all'azione dello Spirito Santo.
Per
questo argomento, vedasi il libro di Rudolph M.Bell citato in
bibliografia, abbastanza esauriente. Fra i mistici ricordiamo: Caterina da
Siena (1347-1380), Elisabetta di Reute (1420), Ludovina di Schiedam
(1433), Nicolao di Flue (1487), Teresa Neumann (1962).
Per
un'interpretazione del fenomeno, si deve respingere ogni tentativo di
spiegazione puramente naturale. Il digiuno, per se stesso, non prova la
santità; ricordiamo che si deve pensare anche ad un possibile intervento
diabolico. Da un punto di vista teologico, la natura soprannaturale del
fenomeno si spiega mediante «una specie di incorruttibilità
anticipata dei corpi gloriosi, che sospende la legge dell'incessante
sfacelo degli organi e dispensa quindi dalla correlativa legge della
refezione alimentare» (cfr. Royo Marin, p.1107 o.c.).
Si
tratta di privazione del sonno o di un riposo molto limitato, inferiore ai
limiti normali di sopravvivenza. I casi raccontati sono molti: basti
citare Pietro d'Alcantara, il quale confidò di aver dormito per almeno
quarant'anni soltanto un'ora e mezzo il giorno; Macario di Alessandria per vent'anni
non dormì mai. Rosa da Lima limitava a due ore il tempo concesso al
riposo e a volte meno ancora. Caterina de' Ricci sin da piccola non
dormiva che due o tre ore per notte. Dopo i vent'anni e l'inizio della sua
vita mistica, con ricorrenti estasi, non dormiva che un'ora per settimana
o due o tre ore per mese.
Anche
qui, per la spiegazione del fenomeno, stanti le leggi naturali per cui il
sonno come l'alimentazione è essenziale alla vita, occorre pensare a
qualcosa di soprannaturale. I santi si sono sforzati sempre di limitare le
necessità della vita sensitiva, trovando il tempo per prolungare la loro
vita di preghiera. Tra i contemplativi e gli estatici si trovano
frequentemente lunghe veglie e astinenze. Forse nella santità raggiunta
dalle anime dei santi si può trovare la sufficiente spiegazione di questo
fenomeno: quanto più l'anima si nutre e s'inebria di Dio, tanto meno
gusta gli alimenti corporali; quanto più si concentra in Dio tanto meno
rimane soggetta al sonno e alla pesantezza della carne. Questo fenomeno
può essere dunque inteso come un'anticipazione delle condizioni
particolarmente eccelse dei corpi glorificati, per i quali la visione
beatifica sarà ad un tempo alimento e riposo.
Si
tratta della traslazione corporale quasi istantanea da un luogo ad un
altro anche molto lontano dal primo. Si distingue dalla bilocazione (v.
seguente) perché non c'è simultaneità di presenza in entrambi i
luoghi, ma solo traslazione da un posto ad un altro. Fra i casi Pietro d'Alcantara,
Filippo Neri, Antonio da Padova che fece in una sola
notte il viaggio da Padova a Lisbona, ritornando la notte seguente allo
stesso modo.
Questo
tipo di movimento è connaturale ad un essere puramente spirituale come
l'angelo, ma è fisicamente impossibile per un corpo materiale, sebbene
alcuni teologi attribuiscano comunemente il dono dell'agilità ad un corpo
glorificato. Il fenomeno non deve essere confuso con quelli telecinetici,
che riguardano il movimento di un oggetto materiale senza aiuto di un
mezzo esterno e secondo la volontà della persona agente. Il fenomeno può
essere realizzato per mezzo di una azione diabolica, in quanto il diavolo,
dopo la caduta, conserva comunque tutte le qualità degli spiriti: si può
trasferire immediatamente da un posto ad un altro e portare anche con sé
un corpo estraneo; in questo caso, non sarà immediata, ma comunque
rapidissima. Da un punto di vista soprannaturale, questa comunicazione
anticipata dell'agilità dei corpi gloriosi è classificabile fra le
grazie gratis datae di tipo miracoloso, giacché è manifestamente
fuori dell'ordine naturale della grazia santificante, ed è ordinato per
sé al bene degli altri. Si nota che sono pochissimi i santi che hanno
goduto di questa grazia.
Consiste
nella presenza simultanea di una medesima persona in due luoghi diversi.
Si sono dati numerosi casi nella vita dei santi (Francesco d'Assisi,
Antonio da Padova, Francesco Saverio, Paolo della Croce, Alfonso de'
Liguori). Rimane uno dei fenomeni più difficili da spiegare in maniera
soddisfacente. Charles Richet fa una distinzione fra:
bilocazione
soggettiva: si verifica quando la persona ha la sensazione di
spostarsi in un luogo differente da quello in cui si trova, mentre il
suo corpo rimane dov'era in precedenza;
bilocazione
oggettiva: si verifica quando si accerta con assoluta sicurezza
che la persona si trova fisicamente e contemporaneamente in due luoghi
diversi.
Pedro de Alcantara
Consiste
nella elevazione spontanea, dal suolo, nel mantenimento e spostamento
nell'aria del corpo umano senza appoggio alcuno e senza causa naturale
visibile. La levitazione ha, di regola, luogo mentre la persona è in
estasi. Si parla di:
estasi
ascensionale, quando il sollevamento è piccolo;
lo
si definisce volo estatico, se avviene a grande altezza;
si
parla di corsa estatica quando la persona si muove velocemente
raso terra.
Fra
i casi di levitazione abbiamo: Francesco d'Assisi, Domenico di Guzman,
Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa d'Avila, Maria Maddalena de'
Pazzi, Filippo Neri, Giuseppe da Copertino, Pietro d'Alcantara. Quando
il fenomeno si realizza nei santi ha un'origine evidentemente
soprannaturale, benché possa avvenire per intervento diabolico, mentre la
semplice natura non può alterare le leggi della gravità, fisse e
costanti. Nei santi, il fenomeno è considerato una partecipazione
anticipata del dono di agilità proprio dei corpi gloriosi.
Consiste
nel passaggio di un corpo attraverso un altro, che suppone la
compenetrazione o coesistenza dei due corpi in un medesimo luogo. Questo
prodigio si verificò in Gesù, il quale si presentò ai suoi discepoli,
dopo la risurrezione, entrando a porte chiuse. Un caso fra i santi è
quello di Raimondo di Peñafort che entrò nel suo convento di Barcellona
senza aprire le porte. Gli autori definiscono questo fenomeno come di ordine
soprannaturale. Non può essere né naturale, né preternaturale, in
quanto la compenetrazione di corpi suppone un miracolo così grande che si
può spiegare solo con l'onnipotenza di Dio. La compenetrazione dei corpi
costituisce un vero e proprio miracolo, operato da Dio, e non è una
semplice e transitoria anticipazione della sottigliezza del corpo
glorioso.
Consiste
in un certo splendore che alle volte i corpi di alcuni irradiano
soprattutto durante la contemplazione o l'estasi. Talvolta la luminosità
prende la forma di un alone o di una corona che circonda la testa del
mistico; in altri casi il volto è raggiante di luce, oppure i raggi di
luce provenienti dal mistico illuminano pienamente una stanza. Se il
fenomeno è autentico può essere interpretato come l'effetto dell'intima
unione con Dio o come un anticipo dello splendore che il corpo assumerà
quando sarà glorificato. Esistono, per questo fenomeno, cause diverse:
mistica (soprannaturale), naturale e preternaturale (diabolica). Per
questo occorre estrema cautela nell'attribuire a doni mistici questo
fenomeno.
Filippo Neri
OSMOGENESIA
O PROFUMO SOPRANNATURALE
Consiste
in un certo profumo di fragranza speciale e inusuale che si sprigiona alle
volte dal corpo mortale dei santi o dai sepolcri dove riposano le loro
spoglie. Ne sono esempi: il vescovo Policarpo (156), Simone lo stilita
(459), Caterina di Cardoña (1577), Caterina de' Ricci (1589), Veronica
Giuliani (1727) il cui profumo si sprigionava dalle stigmate, Giovanna
Maria della Croce (1673), Padre Pio da Pietrelcina (1968). Afferma Paolo
A.Orlandi nell'opera citata che:
«esistono
comunque numerosi altri casi non supportati da testimonianze univoche.
Il fatto di sentire o meno un certo profumo è un fatto alquanto
soggettivo e non trova sempre testimoni in accordo fra loro. Dopo aver
percepito un odore che sembra avere un'origine inspiegabile, alcuni
possono lasciarsi trascinare dall'entusiasmo verso una devozione ardente
e anche un po' ingenua, mentre altri trovandosi nelle stesse
circostanze, sentono poco o nulla e rimangono del tutto
indifferenti».
L'autenticità
del dono dipende dalla vita teologale vissuta dalla persona in questione.
Il fenomeno in sé non è spiegabile naturalmente, può avere un'origine
preternaturale diabolica, ma nel caso di origine soprannaturale (aromi
soavi emanati dai santi) deve intendersi come una conseguenza dello stato
di divinizzazione dell'anima o una comunicazione anticipata delle
perfezioni del corpo glorioso.
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